Il territorio circostante,
l’abitato di Colfrancui è segnato da una certa quantità di corsi d'acqua
di varia importanza: il Lia, il Navisego, il Bidoggia, la Tajada, la
Peressina, il Ferralino. Certamente di questi canali si sa poco e il
foresto che, curioso di storia locale"cercasse notizie sul fiume che
scorre, dietro la chiesa parrocchiale o sul canale che ne esce direzione
di Oderzo faticherebbe non poco. Il fiume è il Lia, che nasce a San Polo
di Piave e dopo non molti chilometri, si getta nel Monticano prima di
Oderzo. Come altri fiumi della zona ha origine da una risorgiva, cioè da
una sorgente di pianura da cui escono con regolarità acque a temperatura
costante. Le risorgive formano una fascia che sfiora la periferia di
Oderzo, una fascia negli ultimi tempi ritiratasi più a monte a causa del
dissennato prelievo di acque di falda. Proprio a Colfrancui dal Lia parte
il Navisego. Si tratta di un canale che va fino a Oderzo, e che ne esce
con il nome di canale Piavon per poi proseguire fino al mare. Il nome
Piavon richiama alla mente il Piave, il padre della nostra pianura. In
epoca preistorica questo fiume aveva un corso, o meglio, un insieme di
rami, che vagavano liberamente per la pianura secondo l'andamento delle
piene. Un ramo del Piave scorreva sicuramente nelle vicinanze della città
che oggi si chiama Oderzo. In seguito a un qualche evento il Piave mutò
corso, allontanandosi dalle nostre zone. Viene ipotizzato che il letto del
ramo per così dire opitergino sia poi stato "occupato" dalle acque Lia.
Presumibilmente l'opera dell'uomo aiutò il corso d'acqua a diventare
sufficientemente largo e profondo da permettere la navigazione fluviale.
Sono stati trovati i resti di palificate e muraglioni lungo il vecchio
tracciato del Navisego. Forse in epoca romana per gli abitanti dell'agro
opitergino era normale scorgere i barconi carichi di merci navigare
pigramente attraverso la campagna. Il Navisego insomma costituiva la parte
iniziale di un’importante asse fluviale che collegava Opitergium
direttamente con le lagune e con il mar Adriatico (allora più vicini). Il
porto fluviale era collocato vicino all'Ospedale civile, proprio dove il
Navisego entra in Oderzo. Nel Medio Evo, con la rovina d’opitergium, il
canale perse di importanza ma ancora in epoca veneziana il corso d’acqua
serviva per Colfrancui a Oderzo…via barca. Nella carta del 1760 troviamo,
al Monticano e al Lia, anche il Navisego e pure il Bidoggia.
Interessante, no?
di ANGELO DALLE VEDOVE "ELVES" |
Natura
del canale Piavon
Il
tracciato del canale Piavon ha origine alla periferia di Oderzo,
prosegue verso Chiarano e Cessalto quindi corre fino a sud di Ceggia,
dove si unisce al canale Bidoggia -Grassaga, diventa il poderoso
canale Brian e finisce nel mar Adriatico all’altezza di Porto S.
Margherita, vicino a Caorle. Attualmente il canale Piavon fa parte
del sistema delle acque interne gestito dai Consorzi di Bonifica.
Sull’origine di questo corso d'acqua si possono fare alcune
osservazioni. Innanzi tutto il nome Piavon richiama alla mente il
Piave. Vale la pena di ricordare che il fiume Piave in epoca
preistorica aveva UIÌ corso che vagava liberamente per la pianura (
il paleo alveo del fiume andrebbe all'incirca da Pordenone a Treviso
) secondo l'andamento delle piene. Quasi certamente un ramo del
Piave in epoca romana giungeva fino alle porte di Opitergium. Sono
stati trovati i resti del porto fluviale della città venetico
-romana vicino all'Ospedale civile. Questo ci porterebbe a pensare a
un ramo morto del Piave ad un certo punto adattato dall'uomo a
canale di bonifica, con opportune opere di scavo rettifica ecc. allo
scopo di utilizzare meglio la campagna circostante. Insomma si
tratterebbe di un’opera artificiale ricavata da una preesistente
sede naturale. VaI la pena di ricordare che tra la frazione di
Colfrancui e Oderzo vi è un canale, il Navisego, le cui acque
attraversano la cittadina e, uscendo da Oderzo, danno l’origine al
Piavon. Anche questo corso d'acqua è un'opera artificiale che
presumibilmente ricalca un tracciato naturale preesistente. Il
Navisego esce da un fiume, il Lia, che nasce a San Polo di Piave e
che si getta nel Monticano vicino a Oderzo. Ha un corso di pochi
chilometri ma portata regolare e acque di buona qualità (
all'origine) tant'è vero che attirano l'interesse di agricoltori,
acquacoltori ecc. Il Lia o altri fiumi della zona (ad es. il
Negrisia )sono fiumi di risorgiva perché hanno origine da sorgenti
di pianura e ne ricevono pure apporti idrici lungo il corso. Le
risorgive formano una fascia che a stento giunge alla periferia di
Oderzo, anzi negli ultimi tempi si è ritirata più a monte a causa
del dissennato prelievo di acque di falda. Il canale Piavon scorre
"al di sotto" di questa fascia ed è alimentato in gran
parte da acque superficiali di provenienza varia- Vi confluiscono
certamente anche acque provenienti da risorgive ma definirlo corso
di risorgiva pare scorretto.
di ANGELO DALLE VEDOVE "ELVES" |