Tra
i fiumi Piave e Livenza si specchia nelle acque del Monticano, .la città
di ODERZO, ricca di storia, di arte, di commercio agricolo ed industriale,
capoluogo di un vasto territorio comprendente tredici comuni. . La sua
posizione geografica, la facilità di raggiungerla, l'hanno favorita nel
passato come nel presente arricchendone il tessuto urbano senza lederne
però il modo e lo stile di vita dei suoi cittadini. Conoscerne la storia
sia pur brevemente è significativo per rilevare la sua struttura
urbanistica: è un'esigenza culturale per comprendere l' organizzazione
della sua rete viaria, dell'ubicazione di suoi principali edifici pubblici
e resindenzia1i. Il toponimo ODERZO (OPITERGINI si dicono i suoi abitanti)
ci proviene dal venetico attraverso il latino Opitergium, vocabolo
composto da "Opi" (là- qui) e "terg" (piazza-
mercato): punto di incontro di gente, di scambi di merci, di mercato e
perciò causa di sviluppo sociale ed economico. Oderzo si crede fondata
verso la fme del Il millennio a.C. dai Veneti, popolazione proveniente da
oltre il Danubio, dedita all'agricoltura e famosa aIlevatrice di cavalli.
Venuta a contatto con i Celti, con gli Etruschi ed i Greci, andò
lentamente ad ordinarsi, a consolidarsi e crebbe così di importanza non
solo per le doti proprie della sua gente, ma anche per gli avvenuti
accordi con i Romani, quando questi nel 148 a.C. costruirono la strada
consolare Postumia collegante la Liguria ad Aquileia, centro militare di
importanza per difesa ed avamposto per estensione del dominio romano. Gli
Opitergini si trovarono alla fine coinvolti nelle lotte fra Pompeo e
Cesare, ma seppero accortamente conservare la loro estraneità ottenendo
tuttavia la concessione della cittadinanza romana, e quindi l'elevazione a
"Municipium" aggregato alla tribù Papiria.
Oderzo ebbe il suo maggior splendore nell'età di Augusto (l sec. d.C.)
come documentano i numerosi reperti archeologici ed alcuni toponimi locali
ancora vivi nel dialetto del popolo. Si consideri che un porto fluviale,
comprovato ora da foto, collegava la città dell’' Adriatico rendendola
unica intermediaria commerciale tra l'entroterra e le popolazioni
rivierasche: si creava così ricchezza, benessere e prestigio. Non sempre
i giorni corrono felici: anche Oderzo ebbe i suoi giorni di cupa tristezza
e di dolore. Fu devastata dai Quadri e dai Marcomanni (167 d. C. ), popoli
barbari; subì il saccheggio da Attila, re degli Unni (452 d.C.) e fu
infine distrutta dai Longobardi (667d.C.) così che la popolazione sotto
la guida di s. Magno riparò in Laguna ove con altri esuli confederatasi,
diede origine a Venezia. In età medioevale l'antica città, rinata
lentamente attorno ad un castello turrito diventa feudo alternativamente
dei vescovi di Belluno, di vari feudatari e finalmente nel 1389 passa
sotto il dominio della Repubblica di Venezia, la Serenissima, seguendone
tutte le vicende politiche ed amministrative sino al dominio francese ed
austriaco, terminato quest'ultimo nel 1866 con l'annessione all'Italia. Da
questo momento la storia della città si intreccia con quella nazionale ed
europea.
COLFRANCUI
Di
notevole interesse è la "Mutera" consistente in una piccola
collina artificiale o un rilievo che gli studiosi associano ad antichi
resti d’epoca paleoveneta. Nel 1982 vi fu trovato lo scheletro di un
cavallo in buono stato di conservazione e frammenti di un vaso decorato.
La Chiesa di San Giacomo, assai antica, che in origine era ad una sola
navata, fu ampliata e restaurata nel 1926
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