Paesaggio localeLa pianura che va dal Piave al Monticano -Livenza ha
un'unica origine: è stata formata dai detriti trascinati a valle molte
migliaia di anni fa, alla fine dell'era glaciale, da un grande e selvaggio
corso d'acqua che poi sarebbe diventato il Piave. Questo spiega anche
perché i terreni presentino caratteri abbastanza simili in tutta la zona.
Anche il paesaggio agricolo della nostra zona ha alcune caratteristiche
comuni. Un elemento di continuità è costituito dalle siepi, che oggi
riacquistano importanza proprio perché sono ormai fra i pochi elementi
superstiti di naturalità. In genere le siepi attuali sono solo un pallido
ricordo dei fitti sieponi (spesso accompagnati da fossi) che un tempo
affiancava le strade sassose o separavano le proprietà agricole. La
varietà di piante presenti in una siepe può essere tuttavia enorme: il
salice, l'acacia, il gelso, l'ontano, l'olmo, l'acero, si mescolano alla
sanguinella, al biancospino, al sambuco, al nocciolo, solo per citare
alcune fra le essenze più diffuse. C'è un sottobosco di erbe e piantine
altrettanto varie e numerose: felci, rose di macchia, primule, asparagi
selvatici, equiseti... Le specie animali che le possono abitare sono
centinaia: uccelli piccoli e grandi, piccoli mammiferi, insetti di ogni
genere,raganelle... Queste strutture naturali in passato erano utilizzate
dall'uomo in cento modi: come riserva di combustione, di materiali da
lavoro (legname, vimini, strame..,), di cibo (funghi, frutti, erbette...),
come riparo dal solleone... Purtroppo, da alcuni decenni processi di
modificazione delle campagne tendono a eliminare le siepi; per facilitare
i( lavoro dei mezzi meccanici, per guadagnare un po' di spazio o per altri
motivi di carattere economico. Evidentemente si ignora che, tra l'altro,
una siepe protegge le colture e suoli dal vento e permette di risparmiare
fitofarmaci e anticrittogamici: gli animali che vivono nelle siepi si
cibano dei parassiti che attaccano le colture. Intanto il paesaggio dei
nostri paesi si modifica e, via via, si impoverisce. L'eliminazione delle
siepi trascina con se la scomparsa degli ultimi angoli di vegetazione, dei
fossi, dei sentieri. Chi gira per la campagna ogni tanto scopre che lo
sguardo ora si può spingere lontano senza incontrare alcun ostacolo. Come
nel deserto?
di ANGELO DALLE VEDOVE "ELVES" |