I
nomi dei luoghi
Le vicende del passato danno ai luoghi uno spessore a volte
insospettato. In questo senso i nomi che definiscono iluoghi ci insegnano
non poco su Colfrancui. Per spiegare l'origine del nome di Colfrancui(colle
franco) dobbiamo fare con la mente un balzo fino al Medio Evo. Il termine
vuole quasi certamente Indicare un luogo elevato e “franco”, cioè
“indipendente”, 1ibero da vincoli feudali o servitù verso qualche potente:
un castellano, un abate ….. Meno credibile pare un'origine del paese
collegata al popolo dei Franchi e alla loro venuta in Italia nell' VIII
secolo.
In qualche antica carta geografica
si indica con il toponimo "le Franche" la zona a Sud Ovest di Colfrancui che si stende fin alla vicina Faè ( che deve l' origine del
suo nome ad una pianta, il faggio, al pari di Fagarè, Fadalto, Fais) ,
La stessa zona in altre carte viene denominata le Fraine, una zona
percorsa dalla omonima strada campagna. Spiegare l'origine di questo nome
è più difficile. Le ricerche ci portano fino in Toscana dove il termine
Fraine indica dei terreni dissestati, anche franosi; è pur vero che in
passato, dove Ora si scorgono poderi magistralmente coltivati il terreno
era diseguale; sabbia e argilla si alternavano a ghiaie e stagni
alimentati da numerose risorgive. D'altronde le "Grave" del
Piave sono ad un passo. In direzione opposta seguendo via Calstorta (
calle "storta", cioè piena di curve; sembra di essere a
Venezia) si raggiunge il Saccon , una zona di terre basse prese tra due
fiumi, il Lia e il Monticano, votata a riempirsi d'acqua in occasione di
grandi e piccole piene, proprio come un sacco.
Alti argini hanno " eliminato
le inondazioni, non il nome. E' d'obbligo citare anche la Mutera ( in
dialetto = monticello,cumulo).Gli scavi archeologici è gli studi
archeo-astfonomici hanno dimostrato che già prima di Cristo, quando
Oderzo era la paleoveneta Op Terg ( "mercato dei bestiame" )
questo rilievo era un osservatorio astronomico, primitivo ma efficace. In
epoca romana, quando la città era chiamata Opitergium, fu un posto di
guardia da cui sorvegliare la fertile pianura centuriata e quel ramo del
Piave che arrivava fin qui e di cui il Navisego è probabilmente un
relitto trasformato in canale. In quel tempo, il corso del Piave era
tutt'altro che imbrigliato da dighe e argini come oggi e quindi scorreva
in lungo e in largo per la pianura. Va aggiunto che il piano della
campagna di allora era probabilmente più basso di quello attuale e la
Mutera vi spiccava alta. Interessante è anche il luogo dove oggi sorgono
gli impianti sportivi e la nuova sede della Colfranculana. Chi si fosse
allontanato dal paese 40-50 anni fa ,al proprio ritorno localizzerebbe
questi impianti vicino alle "Roncadizze” ricorrendo al vecchio
toponimo, una zona fitta di siepi, fossatelli e ciuffi d'alberi a dividere
piccoli poderi. In passato questo nome identificava anche la stradina
bassa, quasi un sentiero, che collegava alcune modeste abitazioni con il
paese. Traspare un fascino di vita agreste, di orti, di mestieri
tradizionali…..Questo nome è indubbiamente legato al runcare mettere a
coltura una zolla prima incolta e dissestata ( "ronch ") magari
usando la roncola, falcetto da ramaglia ed erbe grosse. Dalle nostre parti
sono presenti toponimi simili come Roncadelle, via Ronche… Purtroppo
questo secolare toponimo, anch'esso" in odore" di Medio Evo sta
per scomparire, cancellato dalle sistemazioni agrarie, dall'evoluzione
urbanistica, ma I soprattutto dalla mancanza di memoria. Il brutto è che
accettiamo tutto questo.
“ E tutto questo finirà…
nel tempo… come lacrime nella pioggia.”
(Rutger Hauer ad Harrison
Ford in Blade Runner, 1982)
di ANGELO DALLE VEDOVE "ELVES"
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