I risultati di una ricerca
condotta in Inghilterra da un'università del Middlesex dovrebbero far
meditare quanti al mattino presto, prima di andare al lavoro, sono soliti
svolgere attività fisica allenante, ritenendola salutare, perché le cose
non starebbero come si è sempre creduto. La corsa che si pratica nella
convinzione che faccia bene all'organismo, anziché trasmettere benessere
può risultare controproducente e incidere negativamente sul nostro stato
di salute, esponendoci all'aggressione di virus e di batteri. Lo sport
mattutino, infatti, avrebbe l'effetto di indebolire le difese immunitarie
dell'organismo. Sarebbe questo il risultato di un test condotto su un
gruppo di giovani nuotatori, età media 18 anni, ma le conclusioni valgono
anche per tutti quegli amatori che, tra le 6 e le 8 del mattino, bruciano
calorie e spremono sudore con le più varie attività sportive, magari
sottraendo ore preziose al sonno. E questo è un altro errore da non
commettere perché, come ricordano i preparatori atletici, dormire è il
modo migliore per prepararsi all'esercizio fisico.
Esami di laboratorio hanno permesso di accertare che i livelli delle
sostanze associate al sistema immunitario cambiano a seconda dell'orario.
Se si pratica sport quando questi valori non sono ottimali, si rischia di
indebolire la corazza che protegge dalle infezioni aeree, dai banali
raffreddori fino a qualcosa di ben più serio. I controlli sono stati
effettuati su nuotatori che si allenano regolarmente alle 6 e si è notato
che, subito dopo essere usciti dalla vasca, sottoposti ad analisi del
sangue, mostravano un'alterazione di due componenti: troppo alti i livelli
di cortisolo, l'ormone dello stress, e troppo bassi, invece, quelli dell'IgA,
le immunoglobuline di tipo A, presenti nella saliva e nelle mucose del
naso e che hanno il compito di ostacolare l'ingresso di agenti infettivi.
Ne risulta che gli atleti che si allenano al mattino sono più
vulnerabili, specialmente se reduci da un'indisposizione o da un
infortunio. Consigliabile, perciò, evitare allenamenti intensi nelle
prime ore della giornata. Nessuna controindicazione, invece, per chi si
cimenta in una blanda corsa che non comporta uno sforzo intenso.
Lo sport all'alba, dunque, è un rischio da non sottovalutare, ma nello
stesso tempo non si devono dimenticare i vantaggi che un'attività fisica
costante ed equilibrata porta alla salute. Il segreto sta proprio nel
termine "equilibrata": come afferma il dott. Enrico Arcelli,
medico sportivo ed esperto preparatore, non bisogna mai superare la soglia
della fatica né pretendere da se stessi più di quanto si sia in grado di
dare in energie. Già molto prima di questa ricerca inglese si sapeva che
un duro allenamento incide in modo sfavorevole sulle difese immunitarie.
Lo si era visto con i maratoneti. A partire da 10 minuti dopo
l'allenamento e nelle ore successive si è maggiormente esposti alle
infezioni. Pur nella consapevolezza che la maggiore efficienza fisica si
raggiunge nel pomeriggio o verso sera, non si immaginava, invece, che la
mattina fosse il momento meno propizio per dedicarsi allo sport, tanto è
vero che lo stesso Arcelli è sempre stato abituato a farsi la sua
corsetta alle 7,30, prima di cominciare a lavorare. La fa, però,
perché è l'unico momento della giornata in cui gli è possibile. Una
scelta praticamente obbligata. L'importante, ha precisato, è che non ci
si affatichi più di quanto le proprie condizioni fisiche e
muscolari consentano. Non c'è una regola uguale per tutti; ognuno ha il
suo indice della fatica e quindi dovrebbe sapere quando è il momento di
fermarsi o di rallentare.
Come si è detto, l'orario più favorevole è quello del tardo pomeriggio,
quando la temperatura del corpo è più alta e facilita il miglior
rendimento atletico, a patto che non faccia troppo caldo. In questo caso
sarebbe assai peggio che correre al mattino.
Tratto da:
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