Personalmente gli amici sono
un pò "gasati" perchè hanno impiegato 24:52 (non meno di 24 come da loro
affermato) Non giungendo a Belluno ma fermandosi a Case Bortot e
tagliando in due punti rispetto a quanto riportato dalle cartine
Tabacco.
Senza considerare che sono da
Cortina ecc. per percorrere l'integrale come avevo previsto io,
difficilmente mi serebbero
arrivati davanti, se avessi continuato e non avessi fatto errori
(erano transitati al Duran in
16:29 contro le mie 16:04 errori compresi)
Come vedi il discorso è
complicato (non è chiaro) nonostante abbia "studiato" molto
non sono riuscito a
realizzare (l'avevo detto che questa volta era dura) E, nel caso il
risultato
arrivi veramente non può
essere che di gruppo.
Ecco il breve resoconto
scritto il pomeriggio stesso:
Ecco il risultato della mia
pazza iniziativa:
Mi sono ritirato al Passo
Duran alle ore 10:00.
Ebbene si, dopo 16 ore di
corsa, quando dall'alba lo stomaco non voleva più saperne di mandar giù
qualcosa,
Nonostante i 4 "allunghi" di
tracciato che alla velocità finale avrebbero significato 120' di
penalità, mi trovavo con ancora 75' di tolleranza nella tabella di
marcia (x le 30 ore finali potevo transitare alle 11:15)
Probabilmente avrei superato
la crisi, ma, altrettanto probabilmente mi sarei trovato nella ferrata
Marmol con l'oscurità della sera, forse sotto il probabile temporale, a
cercare di scendere. Un pò troppo per me.
Dal Duran, a parte la sicura
ma insignificante ospitalità di Marika al Pramperet, potevo solamente
cercare di partire per arrivare a Belluno. Davanti a me, però, c'era
ancora una "Lavaredo Ecomarathon" con 44 km e 2350m di dislivello.
Tutto è possibile, sono
convinto che, fulmini permettendo, sarei arrivato. Avrei però dovuto
sacrificare "qualche anno della mia vita", arrivando magari a "quattro
gambe"
Non credo ne sarebbe valsa la
pena e, sicuramente questo non è il mio modo di interpretare una corsa.
Partecipare ad una corsa per
me significa arrivare "di corsa", o, pur di arrivare, camminare verso la
fine.
Camminare per più del 50% del
tempo significa partecipare ad una "camminata", o, in questo caso: ad
un'escursione.
Certo, lo sapevo che era
dura, anzi, forse troppo dura per me, ma preferisco trovarmi qui in
questo momento (ore 18:00) piuttosto che essere alla base della Forcella
Marmol.
Non sono ancora preparato (o
forse non lo sarò mai a queste condizioni) per la Via. Tutto quì.
Onore al merito quindi a chi
ci riesce; anche i bellunesi che "per sentito dire" l'anno scorso sono
arrivati in 26 ore, nel 2005 si erano fermati al Duran. Io riesco a
tenere un buon ritmo solo per 12 ore.
E' stata comunque una buona
esperienza; grazie alla solidarietà di Ignazio, Pietro, Gianni,
Antonello, Roberto e Stefano che mi hanno accompagnato alternativamente
nella notte, a chi se pur restando a casa non ha dormito, ed a Gabriele
che, programmato per l'ultimo tratto, non ha potuto entrare in azione.
Probabilmente ci saremo presi
qualche parolaccia da chi ci ha scambiato per "stelle cadenti" ma
l'emozione di correre in quei luoghi dove di giorno qualcuno avrebbe
forse paura a passare, è stata intensa.
A proposito ricordo i stani
versi di qualche animale da noi svegliato, o l'improvviso arraversamento
del sentiero di una mandria di cavalli.
A proposito di stelle
cadenti, forse è proprio questo il motivo: nella tensione di guidare
ogni passo su un appoggio sicuro, non sono riuscito a vederne neanche
una ( e quindi ad esprimere: IL DESIDERIO)