La prima maratona è come la
prima volta… non si scorda mai,
semplicemente stupenda!
E nel mio caso possiamo pure aggiungere Incredibile!
Sì perché, per quelli che
non mi conoscono, … non più tardi di un anno fa vedevo stroncata sul nascere
la passione per la corsa … doppia frattura da stress al bacino … patologia
rara e che sottolineava la supposta inadeguatezza del mio fisico a tale
sport; poi la paura di ricadute….e tutti i medici a dirmi che non dovevo più
correre…..
Ma sono sempre stata una “bastian contrario”, non ho mai mollato, piano
piano ho ripreso di nascosto da medici e familiari, gara dopo gara ho
apprezzato i miglioramenti fisici, fino alla decisione ultima di provare a
correre la madre di tutte le corse: la mia prima maratona!
Venezia era alle porte, forse anche troppo vicina se consideriamo le tabelle
di preparazione che giornali e siti sul running propongono, ma avevo deciso
e quindi pagato l’iscrizione coinvolgendo nell’avventura anche mio marito
Michele, che forse molta voglia e preparazione non aveva, ma che ha
accettato la sfida sciroppandosi diverse uscite molto mattutine, sicuramente
non adatte al suo metabolismo da cicala!
Quel giorno c’eravamo (per rispondere allo slogan della Venice Marathon)!
Io e Michele neofiti ed inesperti, ma anche Simone e Moreno, due veterani
sicuramente meno intimoriti!
Cercherò di essere breve…
Ore 05.30 Sveglia!
Ore 06.00 Ci voleva anche la nebbia in tangenzialeOre 07.10 Tra centinaia di
persone, salgo su un autobus che porta da Mestre a Stra, luogo della
partenza…. ma ahimè Michele viene scalzato e prende un altro mezzo
Ore 08.45 Ci siamo persi! C’è un piccolo problema: lui ha la sacca con il
mio chip ed il pettorale….sono furiosa!
Ore 09.00 Lo vedo già pronto, Lui! Io ancora in tuta gli scarico addosso una
valanga di improperi… poi… mi cambio…..
Ore 09.20 Siamo schierati, naturalmente in coda ad una miriade di persone …
circa 6.400 ….
Ore 09.30 Partiti! Con difficoltà guadagniamo posizioni tra la folla degli
ultimi, commentando tutti i rituali dei concorrenti….. il muro del pianto di
Villa Pisani (quanta pipì versata inutilmente!)… gli indumenti gettati per
strada raggiunta la giusta temperatura corporea, lo stupore per i cinturoni
zeppi di bottigliette con pozioni magiche che alcuni si portavano a fatica
alla cinta.
Ore 10.00 – 11.30 Ad ogni paese una banda, una festa continua e il fiume
Brenta a farci compagnia;
Poi la decisione: provare a raggiungere la lepre delle 3h 45m,…. Per tentare
di agganciare quella delle 3h 30m…. Michele non è molto d’accordo, per un
po’ mi segue poi al ristoro dei 21km ci separiamo. Mi sento bene e continuo
a ripetermi… sei preparata, devi solo correre, ce la puoi fare, .. run for
fun, run for goof , run for run….
Ore 12.15 Nell’unico tratto dove la pista si ripete, incrocio la lepre delle
3h 30m! peccato che io sia all’inizio del tragitto, lei alla fine! Sarà
dura ma…. Non devo mollare
Ore 12.35 Il ponte della Libertà…. Contrariamente a tutti i racconti in
merito… (il fatidico muro!).. lo trovo assolutamente stupendo!.. tra la
leggera foschia si scorge Venezia con i suoi mille campanili…poi un tiepido
sole
Ore 12.45 Ci siamo, Venezia è raggiunta basta solo gestire bene le risorse..
e godersi il passaggio sul Ponte di barche che collega le Zattere a San
Marco; un sogno ... camminare sull’acqua .. poi la folla che ti ricorda che
sei arrivata.. che manca poco… che il più è fatto!…. bhe.. non proprio, di
ponti ce ne sono non ricordo quanti, ma sicuramente a quel punto voli!
Ore 13.00 minuto più minuto meno… ci siamo dall’ennesimo ponte scorgo il
traguardo, ci sono, è fatta!
I risultati? Di tutto lustro per la ns. società:
SIMONE 3h 9m
MORENO 3h 22m
CINZIA 3h 31m
MICHELE 3h 44m
ROBERTO 4h 10m
Adesso sì che posso appendere il mega-poster del “collega” Baldini!!!! |