Sono Lucia, 14 anni, 1° liceo linguistico.
Quest’anno ho avuto l’onore di rappresentare il mio liceo nelle provinciali
di sci di fondo (la qualificazione non ha richiesto grande impegno
considerando che ero l’unica partecipante femminile della mia scuola).
La gara si è svolta a Pecol, in Val Zoldana. La giornata si presentava
limpida, c’era molta neve ed il sole illuminava le candide cime.
Ero tesa ed anche scoraggiata, visto che mio papà, (valente
fondista,davvero?) mi aveva detto “non preoccuparti, c’è sempre gente più
forte di te, arriverai tra gli ultimi!”, grazie papi, quanta stima nei miei
confronti…
Trattandosi di una gara provinciale ero convinta che avrei effettivamente
avuto delle valide avversarie nella mia categoria, ma quale stupore, quando
al momento della partenza, mi ritrovo circondata da partecipanti di tutte le
categorie eccetto la mia. Fra l’altro, osservando gli altri concorrenti ho
notato un’attrezzatura che non avevo mai visto usare nelle gare agonistiche:
sci larghissimi e squamati, scarpette basse e larghe misteriosamente
agganciate a sci con attacchi preistorici; oltretutto prima della gara ho
visto addirittura sciolinare sci squamati, nonostante non sia un’ esperta
credo che sia inutile anzi, sicuramente controproducente.
L’ impressione generale risultata mi ha fatto pensare che forse avevo
qualche possibilità.
La partenza è stata unica e non indolore, cinque sono caduti ancora prima di
cominciare, altri nonostante la pista fosse molto larga sono riusciti ad
infossarsi nella poca neve fresca ai lati uscendo poi con grandi difficoltà.
Sciando senza grossi sforzi, sono riuscita a superare concorrenti maschili
più grandi di me, il percorso era un anello di 3Km da ripetere due volte con
due salite abbastanza impegnative.
Concludendo consiglio di provare lo sci di fondo senza paura, per quanto i
risultati possano anche non essere eccezionali il fondo è un’ ottima scusa
per saltare con giustificata motivazione cinque pesanti orette di
scuola!!!!!
Lucia
B.
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