HOME Colfranculana Podismo Sci di fondo Skiroll Racconti Programma 2007 Sci fondo provincia di TV

 RitornoMARATONA DI S. ANTONIO ‘04

Domenica 25 aprile, assieme ad altri quattro podisti colfranculani, ho partecipato alla maratona di Padova.
L’acquazzone della sera precedente mi aveva fatto galleggiare per un’oretta in sella alla bici mentre navigavo verso casa. In compenso però, la mattina seguente, ci siamo ritrovati a Vedelago con una bella e fresca giornata  primaverile.
Alla partenza, Moreno e Simone si dispongono nel secondo gruppo con aria tranquilla senza particolari velleità (affermano loro).
Io mi trovo ben posizionato, vorrei puntare alle 3 ore senza faticare troppo. Mi piacerebbe restare assieme ai Pace Maker almeno fino a metà gara per poi decidere il da farsi. Il fastidioso dolore al ginocchio, forse per intercessione di S. Antonio è quasi scomparso e sono molto fiducioso.
Con me c’è Marco, stesso obiettivo e stesse sensazioni. Lui però invoca S. Marco, il patrono del giorno. Anche Eugenio è con noi, non si è portato nessun santino da casa, è reduce dagli antibiotici e vorrebbe comunque tentare l’impresa. Alle 9:00 partiamo; Marco come nel suo stile si prepara avanti, Eugenio ed io ci mescoliamo invece nel gruppone. Resisterò però solamente 2 km con loro. Abituato come sono ad allenarmi lungo il Piave immerso nella natura, non riesco proprio a sopportare l’esercito di maratoneti. Mi allontano timidamente da loro, pochi metri al km. Ricordo ancora molto bene lo scotto di Venezia ’03 quando, al primo mio rallentamento, mi hanno raggiunto e letteralmente calpestato. Non vorrei perciò ripetere l’esperienza. Li sento, ogni tanto mi giro a guardarli, mi tengono a bagnomaria, vedremo alla fine chi avrà ragione. Ad un terzo di gara Marco non ha molto vantaggio su di me, mentre dall’interno del plotone, Eugenio ci starà controllando entrambi.
Più avanti mi ricongiungo con l’amico fuggitivo, le posizioni si sono ormai stabilizzate, scambiamo qualche battuta mentre una piacevole brezza di mare, accompagnata dai frequenti spugnaggi, attenuano l’irradiazione solare.
Al 31° km però, dopo quasi un’oretta assieme, forse affaticato dal rifornimento solido appena ingerito, vedo il mio compagno perdere qualche passo; lo chiamo ma non mi risponde. Chiuderà in 3:05.
Io mi sento ancora molto bene, galvanizzato dalla “6 ore” del 28 marzo, comincio a credere alla realizzazione di un sogno iniziato dieci anni fa a Venezia’94; quando, anche se cosciente delle difficoltà, avevo tentato di intaccare il muro delle 3 ore.
Al 34° km, Eugenio da dietro, ci perde di vista. Deve fermarsi per una foratura alla gomma SX. Per lui il sogno è solo rimandato. Ripartirà lo stesso, opportunamente medicato, finendo nell’apprezzabile tempo di 3:07.
La mia progressione è invece più fortunata, transito al 37° senza l’esubero energetico di Treviso; decido perciò di non aumentare l’andatura. Non ho amici-nemici sulle 2:56, l’unico da 2:58,… è sotto controllo.
Voglio gustarmi l’evento, mi concedo il 39° km in 4’20” mentre ripercorro mentalmente gli anni bui del dopo ’96. Otto anni fa, in seguito ad un gonfiore persistente al piede SX, faticavo persino a terminare la giornata lavorativa in piedi! Mai più avrei pensato di poter correre una maratona. Già una manciata di km sull’asfalto erano un miraggio per me. Avevo allora iniziato con la bicicletta, mi divertivo lo stesso ma, mi mancava molto lo sport più semplice e naturale: la corsa.
Ora invece sto correndo sul ciottolato finale in prossimità della Basilica di S. Antonio; la mia “Atene”. Vedo in lontananza il traguardo, il sogno si sta avverando.  In questi momenti troppo belli, non vorremmo mai svegliarci! Nelle ultime falcate, mentre procedo stringendo la mano ad un compagno di viaggio, mi rendo conto che non era poi così difficile riuscirci. 2:57 e una manciata di secondi. Non ho fatto una preparazione specifica, non ho il tempo di farlo in questa stagione. Il risultato è arrivato lo stesso. Pazienza!
Nel complesso, oltre alle nostre tre performance ormai mature per il salto dell’ostacolo, bisogna segnalare anche Simone e Moreno che, rispettivamente con 3:16 e 3:20, tra un paio d’anni, con 6 kg in meno (1 kg = 4” in meno al km) e… 6000 km in più, potranno raggiungerci o (purtroppo) superarci.
Nell’analizzare attentamente la mia alimentazione però, forse ho scoperto la chiave del miglioramento. Credo si tratti dell’acqua che sgorga da queste parti. Ricordate lo slogan pubblicitario: Acqua Sanpoluggi… 10 anni di meno?
 

NB: Per evitare indesiderate sottrazioni di punti dalla patente causati dall’inevitabile aumento della velocità, si consiglia di leggere attentamente il foglio illustrativo!