Ciao a tutti!! Ebbene
sì, sono Sabrina.. la seconda presunta voce narrante la gita a Salisburgo.
Mi scuso davvero tanto se non sono riuscita a trasmettervi prima il
commento come promesso.. l'ho scritto dopo una settimana ma ho avuto
qualche problema su come trasmetterlo.. mi sono arresa e solo quando sono
ritornata a presciistica, il sig. Roberto (?) mi ha dato una dritta...
GRAZIE ANCORA PER IL
VIAGGIO E L'AMICIZIA.
Sabrina
"Gita a Salisburgo
con la Colfranculana - sabato e domenica 5-6 Novembre 2005:
l'idea di una gita
risveglia più o meno quasi sempre in ognuno di noi, uno spirito ragazzino
di scoperta e riporta alla mente gli anni dell'infanzia quando con i
compagni di classe si andava a visitare qualche città nei dintorni!
Che bei ricordi, no?! Se a questo, si unisce poi la possibilità di
visitare una cittadina rinomata per essere un piccolo gioiello tra le
montagne austriache, beh, allora come rinunciare a questa proposta?
Eccoci allora a
sabato mattina 5 noovembre ore 5.45 tutti pronti ed emozionati in
"sella"a una mega-corriera alla scoperta di Salisburgo.
L'alzataccia è stata
un pò dura per tutti : dopo l'adrenalina della partenza, gran parte del
gruppo (comprese le balde retrovie della corriera) ha ceduto a un sonno
ristoratore.. il sole illusorio che ci ha accompagnato per la prima parte
della mattinata in terra italiana, ha fatto ben presto capolino tra nubi
grigie cariche di pioggia condannandoci a portare appresso ombrello e
giubbotto invernale per tutto il weekend (cara Dora avevi ragione tu.. le
previsioni una volta tanto ci avevano azzeccato!!). Arrivati in anticipo
ad Haien, dopo un pranzo al sacco generosamente offerto dal gruppo
organizzatore a suon di pane e salame, ci siamo finalmente addentrati nei
bui cunicoli e gallerie di una delle più importanti saline dell'Austria.
Già.. una salina! Che cosa mai dovevamo aspettarci?
Già la vestizione ha
colto un po' tutti di sorpresa: "che razza di tute sono mai queste e a che
cosa servono??" sembravano esprimere gli sguardi un po'attonici e
divertiti di molti, mentre si cercava di indossare una specie di sacco
bianco modello GIUDITTA. Almeno io, non pensavo di trovare un trenino né
tanto meno un lago sotterraneo con luci balenanti tra le pareti rocciose e
suoni stile new age. Per non parlare degli scivoli, ben 2! Che spasso!
Anche se non per tutti è stato facile scendere di colpo di 45 metri ..ops
anni:-)
(E pensare che questo
posto così ludico e prettamente turistico, era una volta un luogo di duro
e faticoso lavoro!!). Breve visita alla ricostruzione di un tipico
villaggio dei Celti, popolo scopritore/utilizzatore delle saline, e poi
finalmente partenza alla volta della nostra vera meta..
Salisburgo, il
sabato sotto la pioggia, ci è apparsa deserta: poca gente tra le viuzze
della città vecchia e pochi locali dove rifugiarsi dalla pioggia. Dove
saranno mai finiti tutti gli austriaci?? Trovare un pub dopocena è stata
una vera impresa! Il mistero ci è stato svelato solo il mattino seguente:
gli austriaci vanno a teatro verso le 18-19 e solo dopo vanno a cena. Che
poi, non fossero un popolo godereccio.. questo un po' si sapeva..
Se il sabato
pomeriggio ha permesso di fare un assaggio delle bellezze locali, la
giornata di domenica è stata interamente dedicata a scoprire e apprezzare
le tante cose che Salisburgo può offrire: dalla semplice passeggiata in
Geriebegasse con le sue insegne caratteristiche, a una visita alla casa di
nascita di Mozart (a dire il vero deludente), passando per il duomo e il
suggestivo cimitero, non rinunciando tuttavia a una capatina in una delle
tante pasticcerie per degustare le famose e onnipresenti palle di Mozart
.
Tutto questo è stato
reso più intenso grazie anche alla guida appassionata e competente di
una grintosa signora italiana di mezza età, abbigliata con tanto di loden
verde e cappello arancione che ci ha accompagnato per i posti più belli e
intrisi di storia di Salisburgo.
Un ultimo saluto
all'imbrunire a una città finalmente ripopolata e luccicante e partenza
per il viaggio di ritorno con la promessa personale di tornarci, magari a
Natale (freddo permettendo naturalmente!!) o il prossimo anno per
festeggiare i 250 anni dalla nascita di Mozart e assistere al Festival di
musica classica che già dagli anni '20 dello scorso secolo si celebra a
Salisburgo e che ha permesso di mantenere inalterato il suo fascino di
città settecentesca. Il viaggio di ritorno è stato allietato da
indovinelli e test psicologici di tutto rispetto.
Le mie personali
impressioni? in quanto al viaggio, la città era come me l'aspettavo: dopo
tanti racconti di persone che c'erano già state, le aspettative erano
molto alte, ma sono state tutte ben soddisfatte! Salisburgo permette
davvero un tuffo nel passato..se non ci fossero i vari negozi, davvero
sembra di addentrarsi nella scenografia del film "Amadeus"!
Ma soprattutto e al
di là del luogo in sé , la cosa più bella che mi sono portata a casa è
stata la sensazione di aver vissuto e condiviso l'amicizia e
l'affiatamento che lega questo gruppo di persone e che trascende la sola
passione per uno sport.
GRAZIE
Colfranculana. E alla prossima!"
Sabrina
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