Domenica 4 ottobre 2015
(Pensieri da organizzatore)
Ai primi di settembre parte l’idea di una gita a Prepotto (Ud ). Vi si tiene una marcia amata dai senatori della Colfranculana. Viene costruito un programma tra podismo, turismo e cultura. Della comitiva fanno parte anche persone con qualche annetto. Si fatica ad arrivare ai 50 iscritti ma pare che ce la facciamo (non possiamo rimetterci ). Poi, negli ultimi giorni , a cascata , delle defezioni. Vabbè! Nei giorni precedenti il 4 ottobre non guardo il meteo . Arriva domenica. Si parte alle 7 circa; tempo umido, facce imbronciate. Per strada inizia a diluviare e, per di più, i tablet ci informano di disastri meteo in Costa Azzurra. Facce preoccupate. Avanti !
A Udine, piove, ma va un po’ meglio. Arriviamo a Prepotto con diffuse incertezze. Iscrivo alla Marcia dello Schioppettino 40 persone ma solo 7 impavidi partono per il percorso. Mi informano che la maratona è annullata per ragioni di sicurezza ( è piovuto tanto e per molte ore). In generale mi pare che l’organizzazione non sia poi così esemplare: movieri, segnaletica, parcheggi…
Con gli altri gitanti ( più di 30 ) andiamo a Cividale del Friuli dove ci aspetta Gianluca, che ci farà da guida in città. Gianluca si rivelerà prezioso, ma andiamo con ordine. La visita a Cividale era l’alternativa per i non marciatori. In zona stazione ci accoglie uno dei più brutti edifici moderni che io abbia mai visto. Cominciamo male! Ci immergiamo nella città vecchia. Si selezionano gli obiettivi. Andiamo intanto al Museo Archeologico, probabilmente il più dotato di reperti di arte longobarda in Italia. Dentro io e Gianluca facciamo da guide. Piacerà? Qualcuno si romperà le scatole? Poi vedo che un po’ tutti sono interessati ai reperti : armi, fibule, croci, gioielli, ecc. Una collana è così bella ( e “moderna”) che Luigina ci lascia un po’ di cuore. Perfino i ragazzi paiono tener botta. Evan è pressoché esemplare. Gli consiglio di riferire al prof. dell’esperienza : se è in gamba gli alza il voto.
Bisogna uscire. Attraversiamo veloci la sala dei mosaici ( notevoli ma…noi siamo opitergini e dei mosaici sappiamo tutto. Vero? ) Percorriamo la piazza tra museo e duomo ( c’è anche il mercato) e ci avviamo verso il Ponte del Diavolo, sul fiume Natisone. Pochi lo conoscevano . Si può scendere fino al greto ma i gradoni sono ripidi e scivolosi, quindi bocciamo l’idea. Intanto passano correndo dei podisti. Dopo scopriremo che stanno facendo il percorso lungo della Marcia di Prepotto anche senza assistenza. Torniamo al punto d’incontro ( qualcuno comincia ad avere appetito ) ma la premiazione a Prepotto va per le lunghissime e il pullman è là. Finalmente il mezzo arriva e si va all’agriturismo Tiziano autista sbaglia strada; per fortuna Bortolo lo reindirizza bene. I reduci della marcia raccontano di un percorso in un paesaggio notevole ma scorbutico, con fango e pietre. Dei nostri nessuno si è fatto male. Tiro un sospiro di sollievo. La cassetta del pronto soccorso controllata con Tiziano non è servita. Intanto si arriva. Il pullman è da 60 posti e ha difficoltà sulle straducole. Rischiamo di “impozzolarci”.
Andiamo a pranzo mentre il pullman ritorna giù. Scopro con raccapriccio che gli organizzatori si sono dimenticati di darci il rimborso spese concordato. Fortuna sfacciata che con noi ci sia Gianluca con Alfa Mito. Caricato Tiziano, facciamo un blitz alla vicina Prepotto e facciamo tornare la memoria agli organizzatori . Il presidente Menotti è molto cordiale. Torniamo da vincitori al pranzo che procede lento a causa dei molti ( troppi) avventori. Non c’è fretta. Slow food. Pietanze semplici ma preparate bene.
A tratti scroscia forte, forse anche a Redipuglia piove. Era in programma, oltre al Sacrario, una salita al vicino Monte 6 Busi ma con questo tempo e questo pullman non si può rischiare. A proposito: telefona la guida al Sacrario, quella che nonostante telefonate e mail, non si era mai fatta viva, di fatto costringendoci all’autogestione. La mando a prendersi un caffè. O quello che vuole.
Dopo le 16 arriviamo al Sacrario. Un custode ci raccomanda prudenza per strada: mezz’ora prima hanno arrotato una passante. La visita non dura molto, ma ce la ricorderemo, almeno credo. A un certo punto esce dagli altoparlanti ed echeggia fra le pietre un suono di tromba: è il silenzio militare d’ordinanza. Ě quello eseguito dalla Brigata Alpina Cadore, nel 2014, al termine del Requiem di Verdi diretto da Muti. Tutti i visitatori si fermano e si tacciono. In questo luogo sono sepolti 100 000 morti e meritano rispetto. Va confessato qui che il programma prevedeva che uno di noi eseguisse “dal vivo” il silenzio, con la propria tromba. Purtroppo Giuliano era impegnato.
Si riparte verso Colfrancui ; addirittura si canta la prima strofa della “Leggenda del Piave “. Anche qui : se ci fosse stato Muri.. Neanche lui poteva. Rimedieremo.
La comitiva pare reggere. Iacopo è stanco : il giorno prima ha giocato a calcio, da centrale difensivo. Dico: ”Allora sei un killer” Sorrisetto. “Si”
Mentre si viaggia verso il Veneto osserviamo nuvoloni neroblu scorrere lungo i rilievi. Là sotto diluvia. Arrivo in orario. Tutti, pare , contenti. Abbiamo stravolto di brutto il programma ma è andata bene lo stesso. Ora, relax!
Elves
P.S. :magari a qualcuno piacerà scoprire i legami tra la lingua longobarda e la nostra, quindi allego le schede.
DALLA LINGUA LONGOBARDA A QUELLA ITALIANA
(termini italiani derivati dalla lingua longobarda)
CORPO: anca, bernoccolo, ciuffo, grinfia, grinta, grinza, guancia, milza, nocca, (s)berleffo, schiena, spanna, stinco, zanna, zazzera; grattare, guarire, leccare, recare, strisciare.
CACCIA : bracco, falco, stambecco, taccola, trappola, trogo(lo), zanna, zecca; ghermire, graffiare, tubare, sferzare.
CASA: balcone, palco, rampa, sala, spalto, stamberga, stucco.
UTENSILI : banco, bara, barella, benda, federa, gruccia, guanciale, nappo, panca, predella, scaffale, spranga, stanga, tappo; arredare, bussare, schizzare, spaccare, spruzzare, strappare, sguincio.
CUCINA : arrosto, birra, brace, brodo, bucato, crusca, fiasco, gruzzolo, rocca, spola, zuppa; , gualcire, guarnire, (im)bastire, smaltire, strofinare, stropicciare.
ABBIGLIAMENTO : banda, falda, fazzoletto, muffola, nastro, roba, tasca.
CAMPAGNA : forra, gora, greppia, greto, guazzabuglio, melma, mucchio, slitta, stecca, stecco, sterzo, zolla; ammucchiare, attecchire,
ARMI E CAVALLI : alabarda, briglia, elmo, fodero, groppa, maniscalco, sperone, spiedo, staffa, strale.
GUERRA ED ESERCITO : agguato, arengo, astio, banda, bandiera, bando, baruffa, gonfalone, guardia, guerra, schiera, spione, stormo, tregua, zuffa; albergare (da albergo, “campo dell’esercito”), guardare.
TITOLI : arimanno, gastaldo, manigoldo, sgherro, sguattero.
REGOLE E CONTRASTI : faida, fio, schiatta; bandire, garantire. Baruffa, bega, fiasco, riffa, schiaffo, tresca; (am)miccare, (ar)raffare, arzigogolare, danzare, scherzare, stuzzicare.
AGGETTIVI : bianco, bigio, bruno, fresco, giallo, ricco, spavaldo, schietto.
NOMI : Adelmo, Adolfo, Alberto, Aldo, Armando, Bernardo, Filiberto, Guido, Leopoldo, Matilde, Rodolfo, Ubaldo… Folco
Breda, Farra, Sondrio Udine Gualdo
PARENTELE COL DIALETTO LONGOBARDO
significato
TOSA intonsa TOSA
ZAZERA capigliatura SASERA
TRUKKIAN comprimere STRUCAR
THAMPF puzza TANF
STRIHHA striscia STRICA
STRAK pesante STRAC
SKINK osso d gamba STINCO
RUSPI ruvido RUSPIO
KRAMPF spasimo SGRANF
HRUDIA rogna BRODA
GRIMA spettro SGRIMIA
GRIFAN prendere SGRAFFIGNAR
GAGIUM canne intrecciate INGASIAR FAR UN GASO
FLASCA recipiente in vetro FIASC (O )
FLAP molle FIAP
FEDARA sacchetto FEDERA
BREOWAN bollire BROVAR
BISIG affaccendato SBISIGAR
BIRUFAN litigare SBARUFAR