Mi sono accorto che sono passati ormai diversi mesi ma siamo ancora qui a parlare della gita della Colfranculana a Bologna e dintorni del 21 ottobre, se non altro perché sta per essere attuato un progetto – tampone, un ramo secondario dell’esperienza bolognese. Nel tempo persone diverse mi hanno parlato bene di quell’esperienza. Un breve pro-memoria : al mattino ci siamo dedicati alle visite museali in città. La prima al Museo di Palazzo Poggi con annessa Specola ( solo per pochi eletti, ma pazienza) La seconda, molto veloce e gratuita, al vicino Museo di Geologia ricco di fossili, anche di dinosauri. Chissà i bambini là dentro. Un giudizio veloce: il primo museo interessante ma un po’…polveroso, cupo. Non un tema solo ma diversi e diversificati: le quadrerie, le cartografie, le collezioni, le cere anatomiche, la biblioteca. E la Specola. Il secondo museo più amichevole e luminoso, secondo qualche gitante preferibile all’altro. Veloci veloci su in pullman perché ci attendeva il pranzo alla bolognese. L’affermazione di Bateson ” la mappa non è il territorio “ si è rivelata vera anche stavolta: siamo giunti all’agriturismo Podere Casino di Budrio ( in realtà era a Mezzolara ma bisognerebbe chiamarla Mezzora ( di ritardo ). Fate caso al nome del luogo che poi ne riparliamo. Siamo rimasti a tavola un bel po’, convinti dal luogo gradevole e dalle pietanze. Poi ci siamo rimessi in strada diretti all’Osservatorio Astronomico di Medicina. Non c’entra nulla la sanità, è che il paese si chiama così. La nostra guida ci ha rampognato per il ritardo ma, fortunatamente avevamo dei doni del nostro territorio d’origine (prosecco) che ci hanno salvato. Abbiamo fatto l’esperienza del Centro Visitatori intitolato al prof. Ceccarelli. Per ammirare il video in sala proiezione abbiamo messo gli occhialini per la visione 3D, molti per la prima volta in vita loro. Subito dopo a sfiorare le antenne e gli altri strumenti astronomici proprio là, sottomano. Per molti, la prima volta. Poi, la regina della giornata: l’osservatorio vero e proprio, l’esperienza su cui era costruita la gita. Si spiega la visita alla Specola e agli antichi strumenti astronomici: doveva essere, per così dire, l’antipasto all’ osservatorio. Abbiamo così potuto vedere da molto vicino la parabola da 32 m di diametro. Quando la parabola si riposiziona ( deve rimanere puntata su un punto dello spazio ma trovandosi sulla superficie della Terra che ruota e che si sposta deve riprendere “la mira” di continuo) dà quasi le vertigini. Quella in Sardegna è grande il doppio. In Cina ne hanno costruita una da 500 mt di diametro ( gli piacciono le cose in grande- es. la Muraglia- ) ma l’hanno fatta fissa! E infatti come farebbero a farla muovere? Torniamo a noi. Non abbiamo visitato il sistema antennale diffuso e i laboratori. Pazienza. Poi il ritorno attraverso la campagna ferrarese, un paesaggio diverso dall’abitato diffuso del modello veneto : strade secondarie in campagna che dire aperta è poco, fossi, canali, canneti, boscaglia, cespugli, case crollate…. Insomma: abbiamo traversato il regno di Ivan il Russo che infatti non si è fatto prendere ed è scappato in Spagna. Poi lo hanno beccato. Li beccano sempre. Ora vorrei chiarire l’origine di questa gita: il lancio dell’idea viene da Marino Perissinotto: ” Una volta o l’altra potremmo andare a visitare l’osservatorio di Medicina. E’ interessantissimo” . Ha avuto ragione. Marino è da qualche tempo che se ne sta tranquillo ma non vuol dire che i suoi interessi si siano spenti (come una stella, verrebbe da dire ). Fa ricerche, osserva, comunica con altri astronomi e astrofili. Penso valga la pena ( fingendo di ignorare la sua riservatezza) di raccontare a chi lo conosce e ne ammira gli interessi, di una rivista di astronomia e di un articolo in essa pubblicato. La rivista è Coelum e tempo fa ha pubblicato un articolo in cui si dava conto di una scoperta fatta dall’astrofilo Paolo Campaner ( di Ponte di Piave). Cito dall’articolo: ”Nella notte del 22 aprile 2017 P. Campaner ha ripreso… la galassia UGC 11289….Non troppo distante dalla galassia è apparsa chiaramente un stella… Approfondendo la ricerca…è arrivata una gradita sorpresa…: in quella posizione era presente una stella variabile cataclismica. ( per informazioni .. internet) Paolo Campaner si era imbattuto in … un sistema binario composto da una stella fredda e da una nana bianca che con la sua forte gravità risucchia la materia della compagna… generando un‘ enorme esplosione… ” . Nell’articolo Campaner spiegava che la… miglior comprensione del fenomeno era avvenuta grazie ai suoi dialoghi con Marino Perissinotto che da molti anni studia e riflette sulle stelle variabili cataclismiche. ( insisto, ci vorrebbe un.. traduttore per spiegare a noi ignor..ehm, inesperti queste cose. Magari una volta o l’latra facciamo una serata astronomica in sede ). Marino gli ha, tra l’altro, fornito spunti per indagare ulteriormente e proficuamente il fenomeno. La sto facendo lunga e non sono sicuro di aver spiegato bene cos’è successo e quindi sintetizzo brutalmente: le intuizioni di Marino Perissinotto hanno contribuito a un risultato scientifico non da poco. Onore a Marino, il nostro uomo delle stelle.